Canzoni che siano piene della luce di Cristo,
che possano fare da guida nella via della vita,
contribuendo a costruire un uomo nuovo
in un mondo nuovo.



venerdì 5 dicembre 2014

SVEGLIA!


Questa volta voglio postare un po' di canzoni
di quelle che risvegliano i morti,
che ti danno la carica quando sei un po' giù,
a prescindere dal testo e dai significati,
che ti dicono dai, vai avanti, non mollare!

A volte abbiamo solo bisogno di un po' di carica e di grinta!


















mercoledì 19 novembre 2014

What a Wonderful World (Louis Armstrong)





Senz'altro una delle canzoni più belle di tutti i tempi, scritta da Bob Thiele (con lo pseudonimo George Douglas) e George David Weiss, e interpretata per la prima volta dal grande Louis Armstrong, fu pubblicata come singolo nel 1967.

La sessione di registrazione del brano fu vivacizzata da una furibonda lite tra Thiele e il presidente della ABC Records, Larry Newton, che venne alla fine chiuso fuori dallo studio. Newton avrebbe voluto registrare un altro brano swing, sullo stile della fortunata Hello, Dolly!, che nel 1964 aveva spodestato i Beatles dalla prima posizione della Billboard Top 100, dando al trombettista 63enne il record come artista più anziano ad avere una canzone in prima posizione. Quando seppe che Thiele aveva scritto per Armstrong una ballata, uscì fuori dalla grazia di Dio...

What a Wonderful World rimase invece al top delle classifiche inglesi per un mese, anche se non ebbe lo stesso successo in America. La canzone venne poi utilizzata nel film Good Morning, Vietnam nel 1987 e scalò nuovamente molte classifiche in tutto il mondo. Ma sono almeno una quindicina le pellicole che presentano questa meraviglioso brano nella colonna sonora. Tra le numerose cover della canzone, da ricordare quelle di Diana Ross, Celine Dion, Paolo Nutini, Rod Stewart e Stevie Wonder, ma forse la più memorabile è quella inserita nel 1993 da Israel Kamakawiwo'ole nel suo celebre medley con la canzone Somewhere over the rainbow.

Intesa dai suoi autori come un invito ad esaltare la bellezza del mondo, della vita e della diversità fra i popoli, oltre che a non diffidare del futuro, fu pensata come una sorta di antidoto al crescente clima di tensione politico e razziale negli USA e scritta appositamente per Armstrong.





I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself, what a wonderful world

The colours of the rainbow, so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shakin' hands, sayin' How do you do?
They're really saying I love you

I hear babies cryin', I watch them grow
They'll learn much more than I'll ever know
And I think to myself, what a wonderful world
Yes, I think to myself, what a wonderful world









Vedo alberi verdi e rose rosse 
Le vedo sbocciare per me e per te 
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso! 

Vedo cieli blu e nuvole bianche 
Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura 
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso! 

I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo 
Sono anche nelle facce della gente che passa 
Vedo amici stringersi la mano, chiedendo "come va?" 
Stanno davvero dicendo "Ti amo" 

Sento bambini che piangono, li vedo crescere 
Impareranno molto più di quanto io saprò mai 
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso!
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso 

















        D       F#m   G         F#m
I see trees of green, red roses too
Em7          D   F#7         Bm
I see them bloom, for me and you,
       Bb             Em7/A   A7         D  / D+ / Gmaj7 / A7 /
And I think to myself, What a wonderful world.

        D       F#m G             F#m
I see skies of blue and clouds of white,
Em7                 D       F#7         Bm
The bright blessed day, the dark sacred night,
      Bb              Em7/A    A7        D / G / G / D /
And I think to myself, what a wonderful world

    A7                          D
The colors of the rainbow, so pretty in the sky
    A7                    D
Are also on the faces of people goin' by
        Bm            F#m            Bm          F#m
I see friends shaking hands, saying, "How do you do?"
Em7            F#dim7   Em7  F#dim7  Em7
They're really saying,  "I   love    you."

A7      D      F#m G             F#m
I hear babies cry, I watch them grow
Em7                 D  F#7              Bm
They'll learn much more than I'll ever know,
       Bb            Em7/A    A7        D / F#m7b5 / B7
And I think to myself what a wonderful world

      Em7             Em7/A   A7b9      D    G6  D
Yes I think to myself, what a wonderful world.


mercoledì 12 novembre 2014

CANTICO DELLE CREATURE




Il Cantico delle Creature (Canticum o Laudes Creaturarum) di san Francesco d'Assisi,
noto anche come Cantico di Frate Sole, è il più antico testo poetico della letteratura italiana che si conosca, il primo documento letterario scritto in lingua volgare.

Secondo la tradizione, la sua stesura risalirebbe a due anni prima della sua morte, 
avvenuta nel 1226, ma è probabile che, come riportano le biografie di Francesco, 
la composizione sia stata scritta in tre momenti diversi.

Sono soprattutto due i modelli biblici di riferimento del Cantico, sia per i contenuti che per la struttura formale: il salmo 148 e il cantico dei tre fanciulli nella fornace (Daniele, 3, 51-89).



Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue sò le laude, la gloria e l’honore
et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano
et nullu homo éne dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore,
cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatone.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et preziose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et omne tempo,
per lo quale a le Tue creature dài sostentamento.

Laudato sì’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et preziosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale enallumini la nocte:
et ello è bello, et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato sì’, mi’ Signore per quelli ke perdonano
per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribolazione.

Beati quelli ke ‘l sosteranno in pace,
ke da Te Altissimo, sirano incoronati.

Laudato sì’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke troverà ne le Tue santissime voluntati,
ka la morte seconda no ‘l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.




Le notti di Francesco, tra le pietre e le capanne a San Damiano, non furono le magiche notti di Assisi che ci piacerebbe immaginare: quelle ventose che fanno musicare gli ulivi, quelle limpide che fanno più tonda la luna, quelle tiepide che fanno germogliare i bulbi dei giacinti o quelle nebbiose che coccolano le castagne; furono notti «infestate da topi che saltellavano e correvano intorno e sopra di lui che gli riusciva impossibile prender sonno» (Leggenda perugina, 1591).
Notti passate nella cecità, tanto da dover stare costantemente nell’oscurità, non potendo neppur sopportare il chiarore del fuoco o delle candele; una cecità che lo fece soffrire di atroci dolori; notti in cui il pensiero prende il colore viola della follia, notti che conobbero la disperazione e l’afflizione, la solitudine e la pietà verso se stesso.
E poi, il dialogo con il Suo Signore, la richiesta di misericordia, la Sua mano per poter sopportare, riacquistare pazienza e forza, virtù indispensabili per una accettazione non passiva della sofferenza, per rendere il dolore, mitigato dai colori della Resurrezione, non fine a se stesso.
Fu in quegli attimi che la notte divenne magica, misteriosa, parlante: «Fratello, sii felice ed esultante nelle tue infermità e tribolazioni, d’ora in poi vivi nella serenità, come se tu fossi già nel mio Regno» (Leggenda perugina, 1591). La promessa già fatta al buon ladrone: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso» (Lc 23,43).
Da tanto bene Francesco si riscosse e volle quindi «a lode di Lui e a sua consolazione e per edificazione del prossimo comporre una nuova Lauda del Signore per le sue creature»(Leggenda perugina, 1591).

Così nacque il Cantico: da un sogno, perché «c’è un Dio nei cieli che rivela i misteri» (Dn  2,28). Nacque un poema che porta in sé poesia, lode e santità, un testo ontologico e non romantico, capace di far suo un messaggio trascendente, cosmico e sacro. Una lode abbracciante la Creazione in quanto madre e sorella (volto femminile di Dio), dove il sole, la luna, l’acqua, non sono altro che simboli di un lungo itinerario interiore che Francesco ha scavato, contemplato, impastato di fango e terra, di povertà e silenzio, un cammino che l’ha portato a stare con le creature, non sopra di esse, affratellato, annaturato con loro, una creazione umanizzata, così che l’uomo non ne sia padrone, ma fratello; un’unica famiglia dove la legge primordiale è quella del rispetto e della non violazione: «Pose l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse e lo custodisse» (Gn 2, 15).







Intro: re sol la re fa#7 si- sol re
/ sol la si- / sol la re / sol la si- / re  la


        re                                    sol                      re
A te solo buon Signore, si confanno gloria e onore
       si-7            mi7           la4 la
A te ogni laude et benedizione
         re                                 sol      la     si-
A te solo si confanno che l’altissimo tu sei
          re               la7              re
E null’omo degno è te mentovar.


           re                                   sol         re
Sii laudato mio Signore cum le tue creature
             si-7            mi7              la4 la
Specialmente frate sole e la sua luce
            re                              sol    la           si-
Tu ci illumini di lui che è bellezza e splendore
          re               la7              re
E d’altissimo Signore porta il segno.


            la                 re             sol                la
Sii laudato mio Signore per sorelle luna e stelle
                fa#7                  si-                sol re
Che tu in cielo le hai formate chiare e belle
           sol                  re               mi-7             sol
Sii laudato per frate vento, aria , nuvole e maltempo
              re                 sol                 la7 re
Che alle tue creature dan sostentamento.


re sol re si-7 mi la4 la
re sol la si- re la7 re


            la                 re             sol             la
Sii laudato mio Signore per sorella nostra acqua
         fa#7             si-             sol re
Ella è casta molto utile e preziosa
          Sol                  re               mi-7        sol
Sii laudato per frate foco che c’illumina la notte
         re                  sol                 la re
Ed è bello giocondo e robusto e forte.


Intro: fa sib do fa la7 re- sib fa
/ sib do re- / sib do fa / sib do re- / fa do


           fa                                   sib                fa
Sii laudato mio Signore per la nostra madre terra
     re-7              sol7              do4 do
Ella è che ci sostenta e ci governa
           fa                                 sib   do       re-
Sii laudato mio Signore vari frutti lei produce
            fa         do7              fa
Molti fiori coloriti e verde l’erba.


            do             fa               sib                           do
Sii laudato per coloro che perdonano per il tuo amore
            la7                 re-             sib fa
Sopportando infermità e tribolazione
      sib             fa                  sol-7             sib
E beati sian coloro che cammineranno in pace
            fa              sib                 dofa
Che da te bon Signore avran corona.


           do                 fa               sib              do
Sii laudato mio Signore per la morte corporale
             la7                  re-                sib fa
Che da lei nessun che vive può scappare
      sib              fa            sol-7       sib
E beati saran quelli nella tua volontà
           fa                sib               do fa
Che sorella morte non gli farà male.


 fa sib do fa la7 re- sib fa

/ sib do re- / sib do fa / sib do re- / fa do…  fa





Dolce [è] sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo: Amore…
Dolce [è] capire che non son più solo
ma che son parte d’una immensa vita
che generosa risplende intorno a me
dono di Lui, del suo immenso amor.
Ci ha dato i cieli e le chiare stelle
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti prati e fiori
il fuoco il vento, l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.
Dono di Lui, del suo immenso amor
dono di Lui, del suo immenso amor.

Spartito



martedì 11 novembre 2014

MERAVIGLIOSO (Modugno-Negramaro)


"Ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto...  Ti hanno inventato il mare!"



Composta dal noto scrittore, giornalista e paroliere Riccardo Pazzaglia,
Meraviglioso era stata scelta da Domenico Modugno per fare un duetto al Festival 
di Sanremo 1968 con la cantante venezuelana Mirla Castellanos.

La collaborazione tra Pazzaglia e Modugno era nata quando entrambi frequentavano
il Centro sperimentale di cinematografia a Roma, il primo nel corso di regìa, 
il secondo in quello di recitazione.
Nel giardino del Centro Sperimentale, sulla Via Tuscolana, durante la pausa delle lezioni,
Modugno imbracciava la chitarra e improvvisava note su note mentre Pazzaglia ne scriveva i versi. Altre volte era lui che portava un testo già scritto al quale Modugno aggiungeva la musica.

In merito alle voci su come sia nato il testo, pare che sia stato ispirato
dalla trama del film La vita è meravigliosa (It's a Wonderful Life, 1946) di Frank Capra,
dove un uomo prossimo al suicidio si salva grazie ad un passante che, come un angelo, 
lo fa riflettere sull’idea di una vita meravigliosa.
La canzone venne scartata dalla commissione esaminatrice del Festival, 
e Modugno partecipò cantando una canzone non sua, Il posto mio.
Ecco come Modugno racconta l'iniziale insuccesso della canzone:

« Meraviglioso non fu capita immediatamente, e Renzo Arbore lo ha riconosciuto di recente in una trasmissione televisiva confessando che anche lui si adoperò nella giuria dell'epoca perché la canzone venisse scartata, in quanto non adatta al Festival di Sanremo. Lo stesso Arbore l'ha poi indicata come la sua canzone preferita attuale. »
Pubblicato nello stesso 1968, il 45 giri non ebbe neppure molto successo di pubblico, rimanendo nelle posizioni basse della classifica, ma poi divenne ugualmente una delle canzoni più celebri e più amate del cantautore, grazie soprattutto ad una nuova versione del 1971 con un nuovo arrangiamento.

Il brano è stato reinterpretato e portato di nuovo al successo nel 2008 dai Negramaro.
Eseguito per la prima volta il 31 maggio 2008 allo Stadio San Siro di Milano, successivamente inserito nell'album della band San Siro Live e pubblicato come singolo, ha raggiunto la prima posizione nella classifica stilata dalla FIMI, piazzandosi al 9º posto 
dei brani più venduti in Italia nel 2009.



 [SIm] [LA6] [SOL6] [SIm]

  SIm
E vero, credetemi è accaduto, 
               LA6
di notte su di ponte guardando l'acqua scura,
               SOL6                    FA#7
con la dannata voglia di fare un tuffo giù...
     SOL6                     FA#7
A un tratto qualcuno alle mie spalle...
         SIm                  LA6
Forse un angelo vestito da passante,
               SOL6        FA#7  SI
mi porto via dicendomi.... così...

      SI         SI7+
Meraviglioso, ma come non ti accorgi,
   SI7                       FA#
di quanto il mondo sia meraviglioso,
      DO#m
meraviglioso, perfino il tuo dolore,
              FA#7      SI
potrà guarire poi meraviglioso
   LA               SOL#
ma guarda intorno a te,
    LA            SOL#
che doni ti hanno fatto...
                      DO#m
Ti hanno inventato il mare!
   DO#m        FA#7
Tu dici non ho niente,
   DO#m             FA#7
ti sembra niente il sole,
   FA#7     RE#     FA#
la vita, l'amore... Ah ah!

      SI         SI7+
Meraviglioso, il bene di una donna,
    SI7               DO#m
che ama solo te meraviglioso...

   MIm                     SI
La luce di un mattino, l'abbraccio di un amico,
   DO#m          FA#
il viso di un bambino
      SIm
meraviglioso,
LA6   LAbm    SOL6
meraviglioso, Ah...
FA#7  SIm
meraviglioso,
LA6   LAbm    SOL6      FA#7
meraviglioso. Aaaaaaah!

**Strumentale**: [SI] [FA#] [LAbm7] [DO#m]"Meraviglioso!"[DO#m]   [FA#7] [SI]

   LA               SOL#
Ma guarda intorno a te
    LA            SOL#
che doni ti hanno fatto...
                      DO#m
Ti hanno inventato il mare!
   DO#m        FA#7
tu dici non ho niente,
   DO#m             FA#7
ti sembra niente il sole,
   FA#7     RE#    FA#
la vita, l'amore... Oh...

      SI         SI7+
Meraviglioso, il bene di una donna che
SI7               DO#m
ama solo te meraviglioso...
   MIm                 SI
La notte era finita, e ti sentivo ancora,
  DO#m       FA#
sapore della vita
      SIm
meraviglioso,
LA6   SOL     FA#
meraviglioso,
      SIm
meraviglioso,
LA6   SOL     FA#
meraviglioso,
        SI
me-ra-viglio-soo-oo!








domenica 2 novembre 2014

When The Saints Go Marching In


E' un tradizionale gospel statunitense. Inizialmente concepito come uno spiritual, è poi divenuto maggiormente noto in versioni eseguite da gruppi jazz (un esempio su tutti la versione di Louis Armstrong), per poi essere interpretato da innumerevoli artisti, tra cui  Elvis Presley, James Brown, Jerry Lee Lewis e Bruce Springsteen.

Originariamente la canzone era utilizzata come marcia funebre, in particolare nella zona di New Orleans in Lousiana, dove era diffusa la tradizione dei cosiddetti "funerali jazz". Ecco come un vecchio musicista di una banda di New Orleans della fine del XIX secolo, Bunk Johnson, descrive il tipico funerale jazz:

« Sulla strada per il cimitero con un Old Fellow o un Massone – erano sempre sepolti con la musica, vedi – eravamo soliti suonare brani lenti come Nearer My God to TheeFlee as a Bird to the MountainsCome Thee Disconsolate. Suonavamo quasi qualunque pezzo in 4/4 suonato molto lentamente; loro marciavano molto lentamente dietro il corpo. Dopo che avevamo raggiunto il cimitero e dopo che quelle persone se ne erano andate, noi tornavamo indietro e marciavamo al suono del rullante fino a quando arrivavamo a uno o due isolati dal cimitero. A quel punto passavamo al ragtime. Suonavamo Didn’t He Ramble o prendevamo qualcuno di quei vecchi spirituals (spiritual hymns) e li suonavamo in ragtime in 2/4 camminando tutti in fretta. Didn't He RambleWhen the Saints Go Marching In, quel bel vecchio pezzo, Ain't Gonna Study War No More e molti altri che avevamo li suonavamo per ottenere quell'effetto. [...] Tutti stavano in mezzo alla strada, sui marciapiedi, davanti alla banda…Ci seguivano folle immense. »

La canzone esprime il desiderio di recarsi in Paradiso, insieme alla schiera di tutti i santi, e attinge molte delle sue immagini dall'Apocalisse di Giovanni, dove ad esempio la tromba dell'Arcangelo Gabriele è il modo con cui viene annunciato il giudizio universale. 
Esistono molte versioni e varianti, tra le quali piuttosto diffusa è la seguente:


We are trav'ling in the footsteps
Of those who've gone before,
And we'll all be reunited,
On a new and sunlit shore,

Oh, when the saints go marching in
Oh, when the saints go marching in
Lord, how I want to be in that number
When the saints go marching in

And when the sun refuse to shine
And when the sun refuse to shine
Lord, how I want to be in that number
When the sun refuse to shine

And when the moon turns red with blood
And when the moon turns red with blood
Lord, how I want to be in that number
When the moon turns red with blood

Oh, when the trumpet sounds its call
Oh, when the trumpet sounds its call
Lord, how I want to be in that number
When the trumpet sounds its call

Some say this world of trouble
is the only one we need,
But I'm waiting for that morning,
When the new world is revealed.

Oh, when the new world is revealed
Oh, when the new world is revealed
Lord, how I want to be in that number
When the new world is revealed

Oh, when the saints go marching in
Oh, when the saints go marching in
Lord, how I want to be in that number
When the saints go marching in


Camminiamo sulle orme
Di coloro che sono già andati,
E saremo tutti riuniti,
In una nuova spiaggia soleggiata,

Oh, quando i santi marceranno
Oh, quando i santi marceranno
Signore, come vorrei essere con loro
Quando i santi marceranno

E quando il sole si rifiuterà di splendere
E quando il sole si rifiuterà di splendere
Signore, come vorrei essere con loro
Quando il sole si rifiuterà di splendere

E quando la luna si arrosserà di sangue
E quando la luna si arrosserà di sangue
Signore, come vorrei essere con loro
Quando la luna si arrosserà di sangue

Oh, quando la tromba suonerà il richiamo
Oh, quando la tromba suonerà il richiamo
Signore, come vorrei essere con loro
Quando la tromba suonerà il richiamo

Alcuni dicono che questo mondo tormentato
sia l'unico a disposizione,
Ma io sto aspettando quel giorno,
Quando il nuovo mondo sarà rivelato.

Oh, quando il nuovo mondo sarà rivelato
Oh, quando il nuovo mondo sarà rivelato
Signore, come vorrei essere con loro
Quando il nuovo mondo sarà rivelato

Oh, quando i santi marceranno
Oh, quando i santi marceranno
Signore, come vorrei essere con loro
Quando i santi marceranno



New Orleans Traditional version


VERSIONE ITALIANA
       RE  Re7     SOL
Camminiamo sulla strada
            RE      SI-   MI7 LA7
Che han percorso i santi tuoi
      RE    Re7  SOL 
Tutti ci ritroveremo
       RE     MI7LA7   RE
Dove eterno splende il sol

    SOL      RE
E quando in ciel            E quando in ciel
     SOL   RE
Dei santi tuoi            Dei santi tuoi
     SOL      RE    SImMI7LA7
La grande schiera arriverà           Arriverà
      RE     RE7  SOL  SOL#dim
Oh Signor come vorrei
        RE       MI7  LA  RE  SOL
Che ci fosse un posto per me


 
E quando il sol                                     E quando il sol
Si spegnerà                                           Si spegnerà
E quando il sol si spegnerà                  Si spegnerà
Oh Signor come vorrei 
Che ci fosse un posto per me

C’è chi dice che la vita 
Sia tristezza e sia dolor
Ma io so che viene il giorno
In cui tutto cambierà 



E quando in ciel                                    E quando in ciel
Risuonerà                                              Risuonerà
La tromba che tutti chiamerà                Richiamerà
Oh Signor come vorrei
Che ci fosse un posto per me

Il giorno che                                          Il giorno che
La terra e il  ciel                                    La terra e il ciel
A nuova vita risorgeran                         Risorgeran
Oh Signor come vorrei 
Che ci fosse un posto per me.

giovedì 30 ottobre 2014

Three Little Birds (Bob Marley)

Il grande Bob Marley scrisse questa canzone nel 1976 a Kingston (Giamaica).
Pubblicato nel lato B del suo album Exodus (1977), divenne uno dei suoi pezzi più popolari,
tanto da dar vita a numerose cover (tra cui quelle di Gilberto Gil e Robbie Williams).
E' la canzone portante del film con Will Smith Io sono leggenda e viene intonata dal simpatico crostaceo Sebastian nel film di Walt Disney La sirenetta

Si dice che all'epoca Marley fosse solito sedere nel cortile di casa a fumare dell'erba e ogni volta che si rollava uno spinello, tre piccoli uccellini venivano a beccare i semi che gli cadevano.
Così la visione di questi tre uccellini, che mangiavano tranquilli e in pace, pare gli abbia ispirato questa canzone reggae che parlava del non preoccuparsi eccessivamente del proprio destino. 
Il nostro autore era da poco sopravvissuto a un grave attentato nella sua residenza giamaicana.

Più vicina ai nostri scopi, un'altra versione secondo la quale i tre uccellini sarebbero le coriste dei Wailers, la band di Marley, e più esattamente le Threes: Marcia Griffiths, Judy Mowatt, e Rita, la moglie di Bob Marley

A parte l'implicita apologia dello spinello che personalmente non mi trova concorde, la canzone mi piace per la sua semplice, poetica solarità e trovo possa essere molto terapeutica contro le nostre ansie, purché non se ne faccia un inno al disimpegno e alla fuga dalla realtà.
Noi cristiani infatti abbiamo validissimi motivi per non perdere mai la speranza che tutto andrà bene! Come non ricordare le immortali parole di Gesù nel capitolo 6 di Matteo:

25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.




Don't worry about a thing
'Cause every little thing
Gonna be alright

Singin' don't worry about a thing
'Cause every Iittle thing
Gonna be alright

Rise up this morning 
Smiled with the rising sun
Three little birds
Beside my door step
Singin' sweet songs of melodies pure and true
Singin'
This is my message to you uh uh

Singin' don't worry about a thing
'Cause every little thing gonna be alright
Singin' don't worry about a thing
'Cause ev'ry little thing gonna be alright


Non preoccuparti di nulla
Perché ogni piccola cosa
Andrà per il verso giusto

Sto cantando non preoccuparti di niente
Perché ogni piccola cosa
Andrà bene

Stamattina mi sono alzato
Ho sorriso al sole nascente
Tre uccellini
Accanto al mio uscio di casa
Cantando dolci canzoni dalle melodie pure e vere
Cantando
Questo è il mio messaggio per te oh oh

Cantando: non preoccuparti di nessuna cosa
Perché ogni piccola cosa andrà per il verso giusto
Cantando non preoccuparti di nulla
Perché ogni piccola cosa andrà per il verso giusto




Sean Paul & Ziggy Marley version