Canzoni che siano piene della luce di Cristo,
che possano fare da guida nella via della vita,
contribuendo a costruire un uomo nuovo
in un mondo nuovo.



martedì 6 novembre 2012

L'angelo buono che hai dentro


E' fondamentale nella vita imparare a discernere chi conviene ascoltare e chi no,
a chi è il caso di dar retta, chi è giusto seguire per fare scelte
che ci portino ad essere felici e realizzati, contenti di ciò che facciamo e siamo.

Questo vale sia per le persone e i media che ci circondano,
sia per le voci e i pensieri che abbiamo dentro di noi:
occorre saper tagliare con quelli che ci nuocciono e ci portano al male
e coltivare e assecondare invece quelli che ci aiutano e ci portano al bene.





Come sapere se un pensiero è buono o cattivo?

- Riconosciamo subito come cattivi quei pensieri che ci inclinano 
alla ricerca egoistica di noi stessi, a piegare tutto al nostro ‘io’
e quindi contrastano chiaramente con la sapienza del Vangelo. 
Molte volte, poi, questi pensieri sono accompagnati dalle passioni della ‘carne
che hanno ‘catturato’ l’intelligenza. 
«Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; 
quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito» (Rm8,5). 
Sono pensieri che vengono da un cuore malato: 
«Dal cuore, infatti, vengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, 
le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie» (Mt 15,19).
 Anche se siamo stati rigenerati nel battesimo in noi rimane la concupiscenza
che ci inclina al male. Con essa dobbiamo fare i conti. 
Al contrario, invece, vengono dallo spirito buono i pensieri che inclinano 
ad imitare il Signore, a vivere le virtù, specialmente l’umiltà.

- Altri sono 'cattivi' perché ci illudono. Il Maligno tenta di illuderci, ci fa desiderare un
qualcosa che poi si rivelerà illusorio (è infatti il Menzognero), ritrovandoci non solo con il
‘vuoto’ nelle mani, ma anche meno liberi. 
«Chi commette il peccato – dice Gesù - diventa schiavo del peccato» (Gv 8,34).

- Altri sono ‘cattivi’ perché mentre fanno apparire buono ciò che è cattivo, accendono la
concupiscenza della carne
(cioè le passioni umane che inclinano al peccato), degli occhi (la
cupidigia e l’immoralità sessuale) e la superbia della vita.

- Altri sono invece ‘cattivi’ perché ci allontanano dalla verità. Non si tratta allora di ignoranza,
né di semplice errore nell’aderire a una convinzione che si ritiene vera, quanto piuttosto
in quell’allontanamento dalla verità certa (quale: dalle verità rivelate, dall’insegnamento
del magistero della Chiesa) che spesse volte è accompagnato da chiari segni di orgoglio nelle
proprie capacità intellettuali, dalla supponenza, dalla superbia.

- Altri lo sono perché ci riempiono di cose futili. Invece è tipico dello spirito buono insegnarci
cose utili, che edificano, che ci fanno spiritualmente crescere.

- Altri lo sono perché ci inducono allo scoraggiamento, in modo da non perseverare nella
via del bene e nelle scelte operate in tempo di luce
. Scrive Ignazio a Teresa Rejadell: 
«Se (il nostro nemico) ci trova fiacchi, molto umiliati per via di questi dannati pensieri, ci mette in
testa che siamo dimenticati da Dio, e giungiamo a credere che siamo completamente separati
dal Signore nostro e che non vale niente quanto abbiamo fatto e quanto vorremmo fare. Si
forza poi di trarci nella sfiducia totale».

- Infine ci sono pensieri più difficili da riconoscere perché si presentano come “buoni”, 
ma in realtà ci portano al male (cfr. EE 332). 
San Tommaso d’Aquino, per sottolineare la necessità di essere vigili
racconta il caso di un monaco che aveva stabilito di non uscire mai dalla sua cella. 
Il diavolo gli propose di uscire per andare in chiesa a comunicarsi e acconsentì a
questa proposta. Più tardi si rese conto che era stato il diavolo a suggerirglielo e si vantò di
non essersi fatto ingannare perché lo aveva condotto a qualcosa di buono. Ma già lo aveva
fatto allontanare dal suo proposito di rimanere in cella. Poi gli suggerirà di andare in città,
perché suo padre era morto e gli aveva lasciato molto denaro da spartire tra i poveri. Andò e
non tornò mai più, cadendo nell’inganno.
Per poter allora discernere la bontà o la malizia di questi pensieri, è necessario – come
suggerisce sant’Ignazio – verificare se il pensiero è buono sia nel principio, sia nel mezzo, sia
nella fine
(EE 333). 
 Cosa fare di fronte ad un pensiero cattivo?
Se un pensiero è buono – e quindi è giusto assecondarlo – che cosa fare quando si presenta
alla mente un pensiero che riconosciamo cattivo? E’ semplice: lo dobbiamo respingere.



L'angelo buono che hai dentro


Ascolta la voce dal cielo
L’angelo buono che hai dentro
Apri le braccia alla vita,
metti le ali al pensiero
e lasciati portare…

Prendi ogni giorno una spada,
taglia le vecchie ferite
Non disprezzare la terra,
non trascurare la guerra
che ogni giorno avrai da fare

E non dovrai dimenticare
che la tua vita è così bella
se occhi belli per guardare avrai!

Vedi di non ascoltare
i venditori di fame,
gli esperti dell’illusione
e della televisione…

Chi prende a calci la vita
e ti confonde il pensiero,
chi gioca col desiderio
e ti promette catene
che scioglieranno il mistero,
t’incanteranno il futuro
con un sorriso sincero,
con certe facce t’insegneranno
la certezza di ciò che non hanno…

Cerca nel cielo una stella,
quella che brilla più bella
Credi, non è solo un sogno
Ricorda che ne hai bisogno
e torna a camminare…

Il vero tesoro è nell’anima,
nascosto nella tua storia
Qualcosa già sta nascendo,
il tuo destino è stupendo,
è gloria del tuo Dio!

E lo potrò vedere anch’io
che la tua vita è così bella
se occhi belli per guardare avrai!

Non smettere di cercare
chi ti darà il vero pane
e con la gioia nel cuore
t’insegnerà il vero amore
Ravviverà la tua vita,
rifarà puro il pensiero,
rinnoverà il desiderio
e scioglierà le catene
che ti negavano il Cielo,
ritroverai il tuo futuro
con un sorriso sincero,
con il silenzio di un vento leggero...

scoprirai che si abbatte ogni muro
proverai a camminare sul mare
troverai che si può riposare davvero...
davvero... davvero!


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